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Atomiche e F-35, il cocktail perfetto imposto dagli Usa

f35_1OBAMA VUOLE AMMODERNARE LE BOMBE PER IL NUOVO JET.

Non è sorpreso Pietro Batacchi, direttore della Rivista italiana difesa, dalla notizia pubblicata sul quotidiano britannico Guardian. “Non è una novità in realtà, da anni sappiamo che gli F-35 sostituiranno, in ambito Nato, gli F-16 nel ruolo nucleare tattico”. Batacchi tiene a precisare che il quotidiano londinese si riferisce ai jet appartenenti alla Nato, non a quelli acquistati dall’Italia.
La loro pericolosità però non varia, visto che gli F-35 targati Usa, o Italia o qualche altro Paese del patto Atlantico – poco importa in questo contesto – già instabili di loro per vari difetti di fabbricazione, verranno fatti volare da uno spazio aereo nazionale a un altro appesantiti dal loro carico nucleare. “Nelle basi Nato di Ghedi (Brescia) e Aviano sono stoccati nei sotterranei circa 70 bombe nucleari B-61. Nel 2010 è stato avviato uno studio per adattare le B-61 all’F-35. Lo studio è stato completato e porterà all’integrazione delle B-61 sugli F-35. Gli americani hanno un programma per estendere la vita operativa delle B-61 fino a dopo il 2025 e per renderne possibile il lancio dagli F-35”. Un’operazione che costerà circa 10 miliardi di dollari. Ma la Nato, ritiene che le atomiche cosiddette tattiche, come la B-61, siano un necessario strumento di deterrenza soprattutto alla luce del fatto che la Russia ha ancora in servizio diverse centinaia di atomiche tattiche. “Le B-61 sono ordigni atomici tattici lanciabili dagli aerei e la loro potenza può essere regolata per contenere gli effetti. Per questo si definiscono tattiche. Meglio, significa che della bomba si fa un uso tattico, cioè limitato sul campo di battaglia, in particolare contro obbiettivi specifici per questo hanno potenza contenuta. in Europa ce ne sono circa 200, soprattutto tra Italia, Olanda e Belgio e altre nazioni tutte della Nato”. Certo una bomba atomica, seppur contenuta, resta comunque uno dei nemici peggiori dell’umanità. Ma purtroppo rimane ancora il miglior strumentodi deterrenza, mantenendo invariato il noto paradosso, e così in Italia ora sono montate sugli F-16 americani nella base di Aviano ma anche sui nostri Tornado.
Secondo Batacchi comunque “difficilmente in futuro i nostri F-35 saranno dotati di capacità nucleare perché non sarebbe un’operazione politicamente sostenibile”. Nonostante Batacchi sottolinei che gli Usa spendano miliardi per la sicurezza delle testate, i loro sforzi sarebbero destinati a vanificarsi qualora venissero montate su aerei definiti da molti tecnici aeronautici pieni di difetti. Pare impossibile che vadano incontro consapevolmente a simili rischi “Va detto che l’F-35 è completamente diverso da tutti gli altri aerei ed è ancora nella fase di sviluppo. Un bilancio vero lo potremo fare solo tra 10 anni. E infatti le B-61 potranno essere usate su questo tipo di aereo solo dopo il 2020, quando l’F-35 avrà superato tutte le fasi di evoluzione e revisione tecnologica perché è molto sofisticato sotto il profilo dei sofware”. Certo, questo folle percorso potrebbe anche interrompersi: se Russia e Stati Uniti decidessero di firmare un accordo per smantellare le arimi nucleari tattiche. Ma gli F-35 continuerebbero comunque a volare, dopo essere stati acquistati a suon di miliardi.
di Roberta Zunini
Il Fatto Quotidiano 23.04.2013

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