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”Dammi 50mila”: i partiti si comportano peggio dei camorristi

Come vedete Tangentopoli non è mai finita, e grazie ai giornalisti di Fanpage oggi veniamo a conoscenza di una Tangentopoli campana che investe tutti i partiti di questo Paese: il centro-destra e il centro-sinistra. Ma non è solo una Tangentopoli campana, perché qui ci sono persone che girano intorno al partito dell’attuale Presidente del Consiglio dei Ministri Gentiloni, e dell’ex Presidente del Consiglio Renzi. E ci sono politici che girano intorno al partito di Giorgia Meloni, che parla tanto di onestà, parla tanto di legalità, e poi ha gente che è indagata per corruzione in questa inchiesta.

Questa è la mia terra, e io vi voglio raccontare prima che cosa sta succedendo, perché un’inchiesta del genere dovrebbe far cadere non solo la giunta regionale campana, ma dovrebbe far interrogare tutti i vertici politici dei partiti di quella giunta, e quelli di opposizione coinvolti, su che razza di gente stanno mettendo all’interno delle istituzioni. Qui il meccanismo è molto semplice: ci sono uomini vicini alla politica che si vendono gli appalti sui rifiuti per tangenti, in cambio di tangenti. E questa roba qui, non causa solo un problema di sprechi per i cittadini, come diceva questa inchiesta sono 10 milioni di euro sottratti alle tasse dei cittadini in questo business ogni anno. Ma soprattutto causa morti, perché questi signori qua, quando vengono beccati che stanno facendo la trattativa sulla tangente, dicono a quello dell’azienda che deve smaltire i fanghi, che deve smaltire i rifiuti: guarda dove li vai a interrare, dove li vai a smaltire, non me ne frega. L’importante è che ci dai €50000 di tangenti, giusto per iniziare, e poi ci prendiamo la percentuale. E quello dice: ma dobbiamo fare la gara d’appalto? Nessun appalto, gestiamo tutto in proroga.

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Questo è il metodo con cui ci stanno ammazzando e stanno ammazzando la mia gente, perché qui stiamo parlando della Campania e della Terra dei Fuochi. E se noi vogliamo cominciare a ripristinare un minimo di legalità in queste regioni, come nel resto dell’Italia, dobbiamo mandare a casa questi partiti assassini delle persone, assassini della mia gente, sono gli assassini politici dei cittadini che stanno morendo di tumore a causa dell’interramento illecito dei rifiuti, a causa dello sversamento illecito dei rifiuti. Poi qualcuno dirà che sembra una puntata di Gomorra, ma in Gomorra i camorristi fanno paura, qui questi partiti si comportano peggio dei camorristi, perché i camorristi fanno il loro sporco lavoro ma questi li incontrano i camorristi. Il figlio di De Luca che riceve uno che è stato per decenni in galera per camorra, e lo invita nel suo studio, e quando quello gli chiede: dovremmo stabilire la percentuale sull’appalto, Roberto De Luca invece di alzarsi e andarsene dice: mi ci faccia pensare. Qui invece abbiamo sempre gente legata al PD e legata al centro-destra, che si sta spartendo una tangente da €50000. Qual è l’atteggiamento? si vanno a prendere un caffè più volte con questo camorrista, che siccome è ritornato sulla piazza tutti quanti adesso vogliono fare affari con lui. Rendiamocene conto. Qui c’è un sistema partitico che utilizza i vostri soldi e attenta alla vostra salute per fare soldi.

L’inchiesta di oggi testimonia che gli uomini vicini a Ciriaco De Mita sono quelli che fanno affari sui rifiuti, ma gli uomini di De Mita, e lo stesso De Mita, sono gli azionisti di maggioranza della giunta di Vincenzo De Luca in Campania, perché senza i voti di De Mita, De Luca non avrebbe mai vinto in Campania. Adesso questo Iacolare, questo Oliverio, e gli uomini di De Mita, quindi, stanno facendo affari attraverso la SMA che è la partecipata che si occupa di rifiuti in Campania. E chi dicono di aver avvisato prima di prendersi la tangente da €50000? Un certo Bonavitacola che è il vicepresidente della Regione Campania è il vice di De Luca. Ora, in questa inchiesta sono coinvolti Passariello di Fratelli d’Italia e Giorgia Meloni non ha detto una parola, parlano di Patria, di bandiera, di legalità, parlano del passato e della sicurezza, e non ha detto una parola sul suo consigliere regionale indagato, che è presidente della commissione che doveva controllare le partecipate. E s’è visto come le controllava.

In questa inchiesta sono coinvolti Roberto De Luca, che è il figlio di Vincenzo De Luca, e Bonavitacola che è il vicepresidente di De Luca, il vice di De Luca. Non possiamo credere che questo presidente De Luca fosse del tutto inconsapevole di questa storia, è impossibile perché sono coinvolti i suoi figli ed è coinvolto il suo vice. Allora la giunta regionale Campana deve andare a casa, anche perché è inquinata la giunta ed è inquinata anche l’opposizione della regione Campania. Ma soprattutto, io non ho sentito Gentiloni, Renzi, Berlusconi, Meloni dire una sola parola su questa vicenda. Le uniche cose che hanno saputo dire Renzi e gli altri sono state che i giornalisti di Fanpage dovranno dimostrare la loro innocenza. Ma di che stiamo parlando? questi hanno fatto un’inchiesta perché voi non avete mai istituito l’agente provocatore, perché l’agente sotto copertura per i reati di corruzione doveva servire proprio a questo: a portare una mazzetta e vedere se il politico la prendeva, se la prendeva era finita ma bastava farla prendere ad uno, e poi tutti gli altri non l’avrebbero mai presa, perché non avrebbero più fatto distinzione tra corruttori e agenti sotto copertura che fingevano di essere conduttori.

Sono molto amareggiato, e voglio dirvi che abbiamo una possibilità il 4 marzo di mandare a casa questa gente, ma dobbiamo crederci. Io non posso sentire oggi quei partiti che hanno sbandierato l’abolizione della libertà di mandato, dell’assenza di vincolo di mandato, come Berlusconi, dire siamo pronti a prenderci i fuoriusciti del MoVimento 5 Stelle. Siete dei traditori del vostro stesso mandato elettorale, perché prima dicono che volevano istituire il vincolo di mandato per evitare i cambi di casacca, e poi sono pronti a prendersi quelli che cambiano casacca. È un atteggiamento peggiore di quello della camorra, perché la mafia è un atteggiamento e io di atteggiamenti mafiosi ne ho visti tanti in Parlamento in questi anni, e si riversano in queste pratiche.

Ma voglio dirvi anche che dalla parte dei cittadini onesti noi ci siamo, vi tuteleremo, e insieme dobbiamo chiedere che questa giunta se ne vada a casa, e anche che questi partiti se ne vadano a casa. Che liberino le istituzioni. Questi rifiuti i politici devono abbandonare le istituzioni della Repubblica e liberare questo Paese, perché ormai come vedete gestiscono un sistema ovunque. È un sistema, hanno potere ovunque, e hanno messo uomini loro ovunque che servono per fare affari. La frase più grande di questa inchiesta è: a noi ci servono i soldi per la campagna elettorale E quindi dacci €50000 di mazzetta sull’appalto subito, giusto per cominciare. E questo Oliverio dice io: mi candido al Senato. E se è uomo di De Mita si sarebbe candidato con il PD Come Giuseppe De Mita, che è il nipote di De Mita, e si è candidato con il PD nel collegio di Avellino.

Allora capite che i soldi delle tangenti sugli affari dei rifiuti, che fanno morti di tumore, potrebbero finanziare la campagna elettorale del PD o di Forza Italia? Vi rendete conto che quei manifesti che vedete per strada, sono i manifesti forse pagati con i soldi di tangenti che hanno ucciso di tumore che hanno fatto morire di tumore decina di migliaia di italiani, decine di migliaia di campani, in tutti questi anni. E noi non possiamo starcene con le mani in mano, questo è un sistema ce ne dobbiamo liberare. Io vi chiedo il 4 Marzo non solo di votare, ma di scegliere da che parte stare. Chiedo ai cittadini scegliete da che parte stare perché non è più il momento in cui si può stare a guardare. Qui c’è la camorra, ma c’è anche una politica che ha atteggiamenti peggiori della camorra, c’è la mafia e c’è un sistema di partiti i vecchi partiti che sono peggio della mafia stessa, e abbiamo bisogno di persone nuove, di nuove energie e di nuove risorse. Mancano 10 giorni alle elezioni. Dateci una mano a mandarli a casa.

di Luigi Di Maio

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