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Gli avvoltoi della politica hanno sempre fame

L’inchiesta giornalistica di Fanpage.it svela un sistema noto a tutti che finalmente viene fissato in video. Smaltimento di fanghi industriali, bandi di gara che vanno deserti, la politica che controlla i bandi e poi affida i lavori agli amici degli amici. Soprattutto mazzette su mazzette, milioni di euro rubati alla collettività. Il quadro devastante che emerge è di un’ampia e profonda corruzione che lega insieme tutti i partiti politici che gestiscono la cosa pubblica. Da destra con Passariello capolista di FDI indagato, a Roberto De Luca PD, figlio del governatore della Campania e anche lui indagato. Quando c’è da mangiare e affamare i cittadini la grande colazione funziona sempre.

Il figlio di Vincenzo De Luca, da assessore al Bilancio del comune di Salerno, si interessa di appalti in regione Campania dove il papà comanda. Come può accadere una cosa del genere, perché può interessarsi di appalti che non sono di sua competenza?

Il Movimento 5 Stelle in regione Campania aveva già acceso un faro sulla SMA ben sei mesi fa, la partecipata della regione Campania con un esposto. La cosa più incredibile è la figura di Passariello, pretoriano di Giorgia Meloni in Campania, presidente della commissione d’inchiesta sulle partecipate. Controllato e controllore in fin dei conti erano la stessa persona.

Sei mesi fa il Movimento 5 Stelle ha quindi presentato un esposto alla Procura della Corte dei Conti per valutare l’ipotesi di danno erariale, alla luce di tre proroghe consecutive dei lavori della Commissione regionale d’inchiesta, chieste dal presidente Luciano Passariello e puntualmente concesse dall’aula del Consiglio, attraverso una palese forzatura dello Statuto. Dopo due anni e una ennesima proroga di 60 giorni, i lavori della Commissione non hanno ancora prodotto nulla.

Nel frattempo arrivano le elezioni e c’è bisogno di soldi e appoggi e quindi l’appalto con il finto imprenditore si deve fare.

Le cifre sono chiare: da 135 euro a tonnellata di fanghi da smaltire, già comprensivi di tasse per tangenti, si arriva a 175 euro a tonnellata: tanta la politica che deve mangiare, tanta la politica che deve guadagnare. Un affare che frutterebbe ben 170 mila euro al mese solo per le tasche degli indagati.
Video:

https://www.fanpage.it/story/inchiesta-ciclo-rifiuti/

 

Ma l’aspetto più grave di questa inchiesta è l’indagine a carico dei giornalisti di Fanpage: accusati di corruzione perché hanno potuto fare quello che la legge non permette di fare alle forze dell’ordine e alla magistratura: essere agenti provocatori. Il Movimento ha da sempre proposto un’apposita legge per dare i giusti mezzi per scoperchiare la corruzione e il malaffare. Tutti i partiti si sono sempre opposti, perché sanno come andrebbero a finire. Un agente provocatore è una figura necessaria nella nostra società. I giornalisti si sono finti imprenditori e così hanno potuto scoprire gli appetiti e i meccanismi che ruotano attorno alla gestione dei rifiuti nella Pubblica Amministrazione.

Non si può sperare di avere una società libera dalla corruzione se poi si hanno armi spuntate per combattere una battaglia così importante.

Oggi abbiamo giornalisti che pubblicano fake news e non hanno neanche una sanzione, invece i giornalisti che svelano la corruzione vengono indagati. Questa è la fotografia dell’attuale sistema informativo in Italia.

In regione Campania molti stanno tremando e stanno correndo a nascondersi, ma le prove sono evidenti e acquisite dalla procura. Si ripete la storia della politica italiana: dai rifiuti alle mazzette al consenso elettorale. Ovviamente i soldi sono quelli pubblici, rubati ai cittadini che invece di ricevere servizi si prendono l’avvelenamento della propria terra pagato con le loro tasse.

Una follia che non si ferma solo in Campania, ma è la follia di questa classe politica che avvelena ogni cosa che tocca. L’inchiesta è solo all’inizio e travolgerà un pezzo molto grande di un sistema corrotto ma non tutto. Per farlo crollare è necessario avere persone oneste e con le mani libere. Queste immagini devono fissarsi nella testa e non dimenticarle, perché se le cose vanno male ci sono i nomi e cognomi dei responsabili. Le elezioni sono alle porte e bisogna scegliere ora che futuro vogliamo per noi e per i nostri figli. Un futuro con queste persone al comando o un futuro in cui al primo posto c’è la qualità di vita degli italiani che solo il Movimento 5 Stelle ha a cuore.

di Luigi Di Maio

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