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Il PD che candida Alfieri non può essere quello di Angelo Vassallo

di Antonio Vassallo, figlio di Angelo Vassallo (compianto sindaco di Pollica morto ammazzato il 5 settembre 2010 in un agguato)

Nei giorni scorsi è stata confermata la candidatura alla Camera di Francesco Alfieri. 
Quest’ultimo ex consigliere provinciale con delega ai lavori pubblici, fu coinvolto nel processo “ghost roads”, una vicenda che risale al 2008 quando furono stanziati 615 mila euro per la realizzazione di una strada che doveva servire al collegamento di due comuni cilentani: Pollica e Casalvelino.

In quel periodo, mio padre, consigliere provinciale e sindaco del comune di Pollica, si accorse che se pur le ditte venivano pagate, i lavori erano sempre allo stato di partenza, al punto da far partire delle segnalazioni al Presidente della provincia Villani ed allo stesso Alfieri, i quali, però, non fornirono mai spiegazioni in merito. Nonostante ciò, le richieste da parte di mio padre continuarono a susseguirsi, fino al cambio di guardia che nominò una commissione di esperti, la quale dichiarò che le opere previste non furono mai effettivamente realizzate.

Il 16 luglio 2010, il nuovo assessore ai lavori pubblici inviò gli atti in procura e dopo sei giorni mio padre fu ascoltato dai giudici. Ma fu l’ultimo contributo che potette dare alle indagini, poiché la sera del 5 settembre 2010 fu ucciso.

Nel corso degli anni, le indagini proseguirono anche in correlazione all’omicidio di mio padre ed Alfieri, inquisito, non potette candidarsi nel 2015 alle regionali campane. Egli sostenne la campagna elettorale di Vincenzo De Luca, che fu eletto governatore e tuttavia lo nominò assessore alla pesca ed all’agricoltura. Nel settembre 2015, a causa del nostro sistema giudiziario, le indagini “ghost roads“ andarono in prescrizione.

Qualche mese fa, giornali locali preannunciarono la possibilità di una candidatura di Alfieri come esponente PD alla camera dei deputati, supportata vivamente dalla segreteria regionale pd e dal governatore della Campania Vincenzo De Luca.

Sempre più indignati dall’ascesa al potere di un personaggio discutibile come il succitato e del tutto in disaccordo con la possibilità che egli possa diventare un rappresentante e tutore del nostro territorio, noi familiari ci sentiamo sempre più distanti dalle scelte di questo partito e attraverso questo post chiedo a nome della mia famiglia, di non associare più il nome di mio padre al partito, cambiando gentilmente anche la denominazione dei circoli a lui dedicati con l’augurio che la memoria non venga solo affissa ma praticata tutti i giorni, in maniera tale che possa non ridursi ad un’inutile nostalgia.

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