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Petrolio, 13 mesi di battaglie. I Comitati ‘sfidano’ Caldoro

notrivoilAvellino – Ad un anno e un mese dalla richiesta di scavare un pozzo esplorativo nel sottosuolo di Gesualdo, la joint venture petrolifera interessata all’Irpinia non ha ancora ottenuto una risposta dalla Regione. Per i comitati che si oppongono alle ricerche di idrocarburi nell’area del Cratere, tra Alta Irpinia e Ufita, la circostanza appare singolare, tenendo conto della posizione contraria espressa da quaranta amministrazioni locali e dall’ente Provincia, cui si devono aggiungere il Consiglio regionale della Puglia e un ordine del giorno (primifirmatari Rosetta D’Amelio e Umberto Del Basso De Caro) con cui l’assemblea della Campania ha fatto voti alla giunta perché salvaguardi le vocazioni territoriali e ambientali stabilite dal Ptr (il Piano regionale territoriale). Secondo i Comitati, pertanto, l’istruttoria regionale dovrebbe semplicemente concludere il proprio esame degli atti (la valutazione di impatto ambientale proposta nel settembre del 2012 dalla Italmin Exploration e dalla Cogeid, nel frattempo divenuta titolare del permesso di ricerca rilasciato nel 2010), con un parere negativo da inoltrare al Ministero dello Sviluppo Economico. Se è vero che il Mise avrà l’ultima parola (nei limiti stabiliti dalle norme di tutela ambientale e dalla Carta, al di là dei decreti di revisione procedurale), per prassi il governo non sovverte la volontà popolare se sancita unanimemente dalle istituzioni locali, come dimostrano le diverse istanze in fase di chiusura con esito negativo per l’opposizione motivata degli enti locali. Ne è convinto Alfonso Faia, il medico di Nusco che guida il Comitato locale, intervenuto con una sua riflessione (pubblicata integralmente a lato). «I comitati presenti sul territorio irpino non si arrendono di certo e, anche se coscientemente preoccupati, daranno fiato e voce per gridare contro l’ingiustizia che si va perpetrando e anche forza per continuare la loro battaglia chiamando in causa tutte le istituzioni, in tutte le sedi possibili», spiega, definendo ‘morale’ una battaglia che sui territori sentono appartenenere alla responsabilità di chi deve garantire alle nuove generazioni le vitali opportunità ambientali, economiche e sociali indispensabili. Le autonomie locali attendono la nuova audizione al Mise, ma sono in tanti a dichiararsi già pronti per ricorrere contro l’eventuale via libera regionale alle perforazioni esplorative. Intanto, domenica i comitati si trasferiranno in Val d’Agri per una visita ai campi petroliferi della Basilicata, dove si confronteranno con le associazioni locali ambientali.

di Christian Masiello
Ottopagine

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