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Galleria Pavoncelli, 23 anni di lavori e una battaglia che aspetta la sentenza

Pavoncelli bisIl raddoppio del tunnel mai ultimato nel mirino di <<Report>> di Gabanelli. I ricorsi della Provincia e dell’Ato

La galleria Pavoncelli finisce nel mirino di <<Report>>, il noto programma di inchieste giornalistiche condotto da Milena Gabanelli. Una troupe della trasmissione ha fatto tappa a Caposele, dove sono stati intervistati l’assessore ai Lavori pubblici della Regione Puglia, Amati, dirigenti dell’Acquedotto Pugliese e Sabatelli, commissario straordinario per la realizzazione della Pavoncelli bis per il trasporto in Puglia delle acque captate dalla sorgenti irpine. Si parlerà della complicata vicenda della galleria idrica nell’ambito di una puntata di <<Report>> dedicata agli sprechi di denaro pubblico. L’attenzione è stata focalizzata in particolar modo sul raddoppio della galleria Pavoncelli , i cui lavori iniziarono agli inizi del 1990 tra mille difficoltà. Infatti, dopo circa 300 metri di scavo si impantanarono in un mare d’acqua. Probabilmente fu captata una vena d’acqua principale che scatenò un movimento franoso di grossa entità che, a sua volta, provocò il crollo dei lavori realizzati fino a quel momento. L’allora sindaco di Caposele, volle vederci chiaro. Dopo due anni nel 1992 l’opera fu sospesa. Ci fu anche una inchiesta giudiziaria. I soldi spesi andarono completamente in fumo tra crolli e frane. Nel 2005 fu indetta una nuova gara d’appalto di circa 300 milioni di euro, ma i lavori furono bloccati dal Tribunale delle Acque dopo i ricorsi presentati d’allora presidente del Parco dei Monti Picentini, Sabino Aquino che si è sempre opposto al progetto ritenuto un pericolo per i bacini idrografici del Sele e del Calore. La Cassazione confermò il blocco dell’opera. Ma oggi si è di nuovo punto e a capo. E’ attesa la sentenza del Tribunale delle Acque a seguito di altri ricorsi presentati dalla Provincia di Avellino e dell’Ato che si sono opposti ad un decreto del Consiglio dei Ministri che in pratica autorizza l’Acquedotto Pugliese ad avviare i lavori del raddoppio della Pavoncelli senza tener conto della valutazione di impatto ambientale. Studiosi del settore ritengono che se il raddoppio della galleria idrica verrà realizzato come è concepito attualmente nel giro di una ventina di anni l’acqua non sarà più una risorsa per il territorio irpino. L’opera prevede che vengano captati circa 7000 litri di acqua al secondo tra Caposele e Cassano. L’Acquedotto Pugliese ha fretta di chiudere la partita, ha a disposizione 180 milioni di euro per il raddoppio della galleria idrica. A favore della Pavoncelli bis c’è anche il Comune di Caposele: <<Rispetto al progetto degli anni ’90 quello attuale è più sicuro – dice l’assessore Vito Malanga – quello prevedeva che il nuovo tunnel fosse più vicino al vecchio, anzi quasi si intersecava creando problemi. Ora ci sono maggiori garanzie dal punto di vista geologico>>. L’Acquedotto Pugliese con i suoi 21 mila chilometri di reti idriche è considerato una delle più imponenti opere di ingegneria idraulica del mondo, fornisce acqua a 4 milioni di persone. La vecchia galleria Pavoncelli fu realizzata agli inizi del ‘900, nei cantieri furono impiegati circa 20mila operai. Il 24 aprile del 1915 l’acqua corrente giunse per la prima volta a Bari.

Paola De Stasio
Il Mattino 14 aprile 2013

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