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Conza – Potabilizzatore, ora si parte

potabilizzatore conzaA due anni dalla cerimonia di inaugurazione del sito con il governatore Vendola. Luci accese in prossimità delle vasche di lavorazione delle acque e negli uffici amministrativi. Superano il concorso pubblico indetto dall’Aqp diversi giovani locali. I benefici per la Puglia.

A due anni dall’inaugurazione ufficiale celebrata alla presenza del Governatore pugliese Nichi Vendola, il potabilizzatore di Conza della Campania entra in funzione. Luci accese dunque non solo  in prossimità delle vasche deputate alla potabilizzazione delle acque provenienti dall’invaso cittadino, ma anche negli uffici dello stabile, dove i corridoi sono tappezzati di poster fotografici che ritraggono l’attività della società pugliese e le testimonianze del legame con l’Irpinia. Ha superato il concorso pubblico per l’assunzione nel comparto amministrativo della società, anche qualche giovane della zona, fra Conza, Caposele, Sant’Andrea di Conza e Cassano Irpino. Come conferma il sindaco Vito Cappiello, “La Puglia avrà il suo incremento di acqua potabile: l’impianto è in funzione, così come sono state completate le assunzioni” spiega. “ Gli uffici tecnici controllano in maniera puntuale il funzionamento dell’impianto, e della condotta che poi trasferisce al canale per la messa in rete del flusso idrico”.
Il potabilizzatore conzano rappresenta l’impianto di captazione delle acque più grande d’Europa realizzato negli ultimi cinque anni. Commissionato dalla Regione Puglia, porterà ai rubinetti delle famiglie pugliesi 31 milioni di metri cubi d’acqua in più, che saranno attinti dall’invaso altirpino. L’impianto industriale del valore di 50 milioni di euro, trasformerà l’acqua della diga in acqua da bere attraverso un sistema di filtri prima di essere immesso nella rete e soddisfare la sete atavica di Puglia. A due anni dalla firma della convenzione fra il Comune e Aqp  per la cessione del suolo su cui è ubicato l’impianto, affiancata a una irrisoria quota di ristoro ambientale concessa dalla società, l’amministrazione attende la ratifica degli Accordi di Programa interregionali . “Avermo 320mila euro annui fino al 2018, termine indicato dalla convenzione, poi non sapremo chi sarà il gestore della risorsa idrica” continua Cappiello.
In attesa di conoscere le direttive della politica idrica della Regione Campania, le amministrazioni comunali del comprensorio altirpino si trovano a gestire privatamente una ricchezza demaniale oasi conzaoggetto di trattative fra le regioni e le multinazionali. Quello che doveva essere un passo propedeutico al taglio del nastro del potabilizzatore, con l’incremento per la Puglia del prelievo idrico, è diventato in realtà un fattore secondario. “Esiste una frizione fra Napoli e la Puglia che non bisogna trascurare: al tavolo interregionale il capoluogo di regione si presenterebbe in una condizione di credito nei confronti di Lazio e Molise, quindi l’Irpinia compensa con la Puglia e la Basilicata”, conclude il sindaco. La regolamentazione degli Accordi di programma sui prelievi  idrici intanto, non rappresenta un modo di “fare cassa” per i comuni, ma solo la possibilità di tamponare i forti rischi che insistono nei territori, derivanti dal rischio idrogeologico.

di Elisa Forte
Ottopagine versione cartacea 11.07.2014

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