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Cassano e Caposele: ci tuteliamo da soli …

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Cassano – Caposele – In occasione del convegno ‘Acqua bene prezioso’ che si è svolto nella giornata di martedì 11 febbraio il Presidente dell’Alto Calore servizi Raffaele De Stefano ha paventato la necessità di apportare delle modifiche alla proposta di riordino del servizio idrico integrato in Campania. Il Presidente ha affermato che la coesistenza di Irpinia e Sannio con il Casertano è improponibile. Inoltre ha aggiunto che la ri-perimetrazione degli ambiti sottrae all’Irpinia le sorgenti di Cassano e Caposele a vantaggio del salernitano affidandosi ad una visione “falerno-centrica” del territorio. Il primo cittadino di Cassano Salvatore Vecchia prende le distanze. “Il destino di Cassano deve essere deciso dal Comune e non dall’Alto Calore. Noi non abbiamo bisogno della tutela dell’Alto Calore, in quanto questo Ente non garantisce il territorio. In più il comune di Cassano non fa parte dell’Alto Calore”. Salvatore Vecchia è dell’idea che l’Alto Calore non debba Salvatore Vecchiainterferire nella gestione delle sorgenti di Cassano e Caposele in quanto entrambi i Sindaci grazie all’aiuto di Sergio Nappi sono stati ricevuti dall’Assessore Giovanni Romano, hanno illustrato la situazione e sono stati rassicurati da quest’ultimo. In più nella giornata di martedì la Commissione Ambiente insieme alla Regione Campania ha disposto delle audizioni per esaminare gli emendamenti. Il primo cittadino di dice fiducioso nell’operato della Regione ed afferma: “Nel disegno di legge le nostre sorgenti sono considerate rilevanti. Quest’ultime – conclude – non devono essere coordinate dai sindaco_farina3singoli ambiti, ma a livello regionale”. Insomma il primo cittadino del comune altirpino non vuole interferenze da parte dell’Alto Calore e si affida al lavoro degli assessori in Regione. Più o meno dello stesso avviso il sindaco di Caposele, Stefano Farina, che allo stesso modo di Vecchia si rimette al lavoro della Regione e ci tiene a precisare che è sua intenzione tutelare il suo territorio. “Ora non ci sentiamo né tutelati né salvaguardati. Essere tutelati dalla Provincia di Salerno o da quella di Avellino per noi è indifferente. L’importante è il bene del nostro territorio”.

Redazione
Corriere dell’Irpinia 13.02.2014

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