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Sele, ritornano le acque bianche – Gli ultimi sviluppi della vicenda

acquebianche1La denuncia degli attivisti del Movimento 5 Stelle del paese  Stavolta nell’affluente Minuto, Cione: “Chiarezza sui cantieri della Pavoncelli Bis”

Ritornano a Caposele le cosiddette acque bianche. Questa volta il fenomeno si è verificato nel torrente Minuto, un affluente del vicino fiume Sele. E, stando alle testimonianze, non sarebbe la prima volta. A denunciare la questione, gli attivisti del Movimento 5 Stelle. Le foto risalgono alla prima mattinata di ieri. Un fenomeno verificatosi anche quest’estate in località Tre Dogge. Ma il ‘debutto’assoluto’ risale almeno ad ottobre 2013.
Da qui, una moria di trote a cui sembrerebbe impossibile venire a capo. I tentativi di ripopolare le parti 12919914_761575417276462_9157252953961082351_ndel fiume toccate si sono susseguiti nel corso degli ultimi anni. A quanto pare, però, senza alcun successo: <<Da ottobre 2013 non si avvista una trota che sia una>> affermano i 5 stelle che hanno immediatamente avvertito le autorità competenti, tra cui l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Pasquale Farina. Sulla cosiddetta ‘lattescenza’ del fiume, lamentano gli attivisti del M5S, <<ancora non abbiamo saputo nulla dall’amministrazione. Vorremmo che qualcuno ci rassicurasse sull’accaduto con risposte che possano essere finalmente certe e concrete>>. Un sospetto s’avanza, come già paventata da una associazione ambientalista di Caposele qualche tempo fa, il gruppo Attivo Luciano Grasso: una possibile connessione con i cantieri della Pavoncelli Bis, la galleria alternativa a quella già esistente Pavoncelli realizzata oltre un secolo fa a servizio dell’Acquedotto Pugliese. Chiariamo un aspetto fondamentale: una correlazione ufficiale tra il fenomeno Caposele - Tredogge acqua biancae quei lavori non è mai stata dimostrata. Per la questione Tre Dogge sono stati anche prodotti degli esposti alle Procure interessate da parte dell’Autorità di Bacino del Sele, su cui si attendono riscontri certi. Come spiega però il consigliere di minoranza Antonio Cione, i cantieri non sono affatto lontani dal torrente Minuto, teatro del fenomeno: <<Esiste una discenderia utilizzata anche per i lavori oggi in esecuzione, una sorta di ‘buco’ attraverso cui i camion possono raggiungere la galleria. Il dubbio che ci possa essere un qualche legame con le acque bianche potrebbe anche venire, fermo restando non sia mai stato dimostrato. Anche perché, per quanto riguarda quel corso d’acqua e i terreni limitrofi si tratta di zone impervie dove oltre a quei cantieri non c’è altro che vegetazione>>. Cione se la prende infine con l’amministrazione <<che ancora non è riuscita a dare una spiegazione al fenomeno>>. L’unica presa di posizione ufficiale, una nota relativa al Tre Dogge del novembre 2013 al gruppo Grasso che aveva chiesto spiegazione: <<Alla nostra richiesta di chiarimenti sulle cause – spiegavano dal Comune – la direzione dei lavori (della Pavoncelli ndr) ci ha assicurato che non c’era stato nessun versamento di materiale inquinante se non quello naturale, derivante dalle attività svolte nel cantiere>>. Una questione che però ciclicamente si ripresenta. E su cui si attendono risposte quantomeno più chiare.

Redazione
Il Quotidiano del Sud 05.04.2016

 

Pavoncelli bis, sversamento illecito: sequestri e denunce. Ipotesi danno ambientale.

bacinoOperazione del Corpo Forestale dello Stato a Caposele: azienda impegnata nella realizzazione dell’opera pubblica sversava liquami nel torrente “Minuto”

Personale del Comando Stazione forestale di Sant’Angelo dei Lombardi (Av), a seguito di segnalazione effettuata alla Centrale Operativa 1515 del Corpo forestale dello Stato, è intervenuto in località “Minuto” di Caposele (Av), ove era in atto uno scarico illecito di reflui nell’omonimo torrente, tale da intorpidire le sue acque, con deposito di materiale nel fondo dello stesso.

Gli agenti prontamente intervenuti perlustravano, risalendo da valle a monte, l’intero alveo del torrente Minuto, individuando l’origine dello scarico, posizionato poco a valle del cantiere ubicato all’estremità nord del cantiere della galleria Pavoncelli Bis. Difatti, una volta fatto accesso all’interno di detto cantiere, gli operatori del Corpo forestale dello Stato notavano una tubazione da cui fuoriuscivano tuboacque limacciose di colore bianco lattiginoso che, dopo circa trenta metri, si immettevano nel suddetto torrente. 

Lo stesso personale accertava inoltre che tale condotta era collegata ad una vasca rettangolare metallica fuori terra, posizionata sempre all’interno del cantiere della Pavoncelli Bis, avente una cubatura di settantacinque metri cubi ed ivi posizionata allo scopo di raccogliere i rifiuti reflui provenienti dalle connesse attività di scavo del traforo della discenderia delle opere esterne alla galleria principale denominata Pavoncelli Bis.

Tale vasca, una volta raggiunto il troppo pieno, scaricava illecitamente i reflui nel sottostante torrente, attraverso la condotta rinvenuta affiorante ed ancora attiva. Sul posto, per i prelievi analitici del caso, veniva fatto dunque convergere anche personale dell’Agenzia Regionale di Protezione Ambientale (A.R.P.A.C.) del Dipartimento di Avellino. Immediatamente lo scarico illecito veniva interrotto e la vasca metallica, colma e tracimante, contenente i reflui incriminati, veniva posta sotto sequestro penale

Il responsabile dell’attività di gestione illecita dei reflui veniva deferito all’Autorità Giudiziaria competente, per le determinazioni del caso ed in attesa della valutazione di eventuale sussistenza di connesso danno ambientale. Il blitz posto in essere si inquadra fra le attività di monitoraggio ambientale effettuate dagli uomini del Comando provinciale del Corpo forestale dello Stato di Avellino, a tutela dei corpi idrici ricettori e degli inquinamenti, spesso connessi anche alla realizzazione di importanti opere pubbliche. Al riguardo seguiranno nei prossimi giorni, considerata l’emergenza del fenomeno fraudolento riscontrato, ulteriori controlli in tema di preservazione degli ecosistemi fluviali e dei bacini idrografici.

www.ilciriaco.it/

Rifiuti dal cantiere Pavoncelli, blitz della Forestale

Caposele - Tredogge acqua biancaPersonale del Comando Stazione forestale di Sant’Angelo dei Lombardi, a seguito di segnalazione effettuata alla Centrale Operativa 1515 del Corpo forestale dello Stato, è intervenuto in località “Minuto” di Caposele. Qui era in atto uno scarico illecito di reflui nell’omonimo torrente, tale da intorpidire le sue acque, con deposito di materiale nel fondo dello stesso.

Gli agenti hanno perlustrato l’intero alveo del torrente Minuto, individuando l’origine dello scarico, posizionato poco a valle del cantiere ubicato all’estremità nord del cantiere della galleria Pavoncelli Bis. Difatti, una volta fatto all’interno del cantiere, gli operatori del Corpo forestale dello Stato notavano una tubazione da cui fuoriuscivano acque limacciose di colore bianco lattiginoso che, dopo circa trenta metri, si immettevano nel suddetto torrente. 

“Lo stesso personale – c’è scritto nella nota del corpo forestale – accertava inoltre che tale condotta era collegata ad una vasca rettangolare metallica fuori terra, posizionata sempre all’interno del cantiere della Pavoncelli Bis, avente una cubatura di settantacinque metri cubi ed posizionata allo scopo di raccogliere i rifiuti reflui provenienti dalle connesse attività di scavo del traforo della discenderia delle opere esterne alla galleria principale denominataPavoncelli Bis. Tale vasca, una volta raggiunto il troppo pieno, scaricava illecitamente i reflui nel sottostante torrente, attraverso la condotta rinvenuta affiorante ed ancora attiva. Sul posto, per i prelievi analitici del caso, veniva fatto dunque convergere anche personale dell’Agenzia Regionale di Protezione Ambientale (A.R.P.A.C.) del Dipartimento di Avellino.

Immediatamente lo scarico illecito veniva interrotto e la vasca metallica, colma e tracimante, contenente i reflui incriminati, veniva posta sotto sequestro penale. Il responsabile dell’attività di gestione illecita dei reflui veniva deferito all’Autorità Giudiziaria competente, per le determinazioni del caso ed in attesa della valutazione di eventuale sussistenza di connesso danno ambientale. Il blitz posto in essere si inquadra fra le attività di monitoraggio ambientale effettuate dagli uomini del Comando provinciale del Corpo forestale dello Stato di Avellino, a tutela dei corpi idrici ricettori e degli inquinamenti, spesso connessi anche alla realizzazione di importanti opere pubbliche. Al riguardo seguiranno nei prossimi giorni, considerata l’emergenza del fenomeno fraudolento riscontrato, ulteriori controlli in tema di preservazione degli ecosistemi fluviali e dei bacini idrografici.

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Caposele, scoperto scarico illecito dal Corpo Forestale dello Stato

12933150_761575430609794_5086750865690379487_nIl personale del Comando Stazione forestale di Sant’Angelo dei Lombardi, a seguito di una segnalazione effettuata alla Centrale Operativa 1515 del Corpo forestale dello Stato, è intervenuto in località “Minuto” di Caposele. 

Nella zona gli uomini del Coro Forestale hanno rinvenuto uno scarico illecito di reflui nell’omonimo torrente, tale da intorpidire le sue acque, con deposito di materiale nel fondo dello stesso.

Gli agenti hanno poi  individuato l’origine dello scarico,  posizionato poco a valle del cantiere ubicato all’estremità nord del cantiere della galleria Pavoncelli Bis.

Difatti, una volta fatto accesso all’interno del cantiere, gli operatori del Corpo forestale dello Stato hanno notato una tubazione da cui fuoriuscivano acque limacciose di colore bianco lattiginoso che, dopo circa trenta metri, si immettevano nel  torrente.

La condotta era collegata ad una vasca rettangolare metallica fuori terra, posizionata sempre all’interno del cantiere della Pavoncelli Bis, avente una cubatura di settantacinque metri cubi e posizionata allo scopo di raccogliere i rifiuti reflui provenienti dalle connesse attività di scavo del traforo della discenderia delle opere esterne alla galleria principale denominata Pavoncelli Bis.

Tale vasca, una volta raggiunto il troppo pieno, scaricava illecitamente i reflui nel sottostante torrente, attraverso la condotta rinvenuta affiorante ed ancora attiva.

Sul posto, per i prelievi analitici del caso, è arrivato anche il personale dell’Agenzia Regionale di Protezione Ambientale (A.R.P.A.C.) del Dipartimento di Avellino.

Lo scarico illecito è stato subito interrotto e la vasca metallica, colma e tracimante, contenente i reflui incriminati, è stata posta sotto sequestro penale.

In seguito il responsabile dell’attività di gestione illecita dei reflui è stato deferito all’Autorità Giudiziaria competente, per le determinazioni del caso ed in attesa della valutazione di eventuale sussistenza di connesso danno ambientale.

Il blitz effettuato si inquadra fra le attività di monitoraggio ambientale effettuate dagli uomini del Comando provinciale del Corpo forestale dello Stato di Avellino, a tutela dei corpi idrici ricettori e degli inquinamenti, spesso connessi anche alla realizzazione di importanti opere pubbliche.

Redazione
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One Reply to “Sele, ritornano le acque bianche – Gli ultimi sviluppi della vicenda

  1. 7 aprile 2016 at 21:55
    Inquinamento + sfruttamento irrazionale senza curare la salute delle persone = economia che uccide. Globalizzazione dell’indifferenza + bugie + menzogne + inganni +falsità + soldi + potere = le varianti dei nuovi terrorismi ambientali che ci uccidono lentamente, senza possibilità di difenderci perché chi ci doveva proteggere risulta che abusa del suo potere per ammazzarci in modo “pulito”. Perfezione del terrorismo che nessuno pare possa vincere. Fino a quando agiremo uniti contra questi terroristi?

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