Acqua

Piano d’Ambito, Aqp ‘contro’. Da lunedì le controdeduzioni

aqp2Quattro i rilievi mossi alla ri-programmazione del “Calore Irpino”, tra questi i pugliesi. Contestate le cifre del fabbisogno interno…

Sono quattro le osservazioni presentate alle ‘valutazioni d’impatto ambientale e d’incidenza’, pubblicate dall’Ato ‘Calore Irpino’ il 9 settembre scorso sul Burc, a supporto del Piano d’ambito, così come aggiornato dall’assemblea dei sindaci nel dicembre dello scorso anno, poco prima del suo scioglimento. I rilievi in tre casi riguardano situazioni circostanziate, che non mettono in discussione l’impianto complessivo della nuova programmazione, indispensabile per consentire l’affidamento del servizio idrico integrato. Alle tre osservazioni giunte da amministrazioni locali si aggiunge la quarta, presentata dai tecnici dell’Acquedotto Pugliese spa, che ha espresso riserve nel merito di alcune cifre, contestando peraltro la stessa opportunità di procedere con l’aggiornamento dello strumento. Secondo quanto si apprende, per l’Aqp risulterebbe discutibile la decisione dell’Ato e dei suoi sindaci di adeguare il Piano in una fase di transizione verso il riordino del servizio integrato in Campania, nonostante la indeterminatezza dei tempi necessari a giungere ad un completo riassetto, che in Campania e nel Paese è atteso da molti anni. Discutibile per l’azienda di Bari procedere con l’adozione di un atto di programmazione alla vigilia dello scioglimento già annunciato dell’Ato, nonostante il voto decisivo in Parlamento che ha reso esecutiva la soppressione (attraverso la legge cosiddetta Milleproroghe) sia giunto a sorpresa nelle ultime ore del 2012, quando tra gli operatori era convinzione diffusa l’arrivo di una ennesima proroga e a Fiume-SelePiano d’Ambito già approvato da giorni. Al di là di questo preambolo, in contrasto con la linea sostenuta dalla Regione Campania, che ha sbarrato la strada ad ogni richiesta di finanziamento per progettazioni non presentate nella cornice di una pianificazione aggiornata nell’ambito di riferimento, l’Ato dovrà contro dedurre i rilievi mossi dall’Aqp anche nel merito. Il colosso pugliese mette in discussione i parametri stabiliti dal Piano per il fabbisogno interno al perimetro irpino-sannita, ritenendoli eccessivi rispetto agli standard in uso a Bari e, soprattutto, penalizzanti per l’interesse dei pugliesi, che puntano ad aumentare (con gli accordi interregionali) le quote di idroprelievi a beneficio della propria utenza. Il nodo del fabbisogno interno rappresenta in realtà il punto chiave per comprendere la dimensione dell’emergenza idrica all’interno dell’ambito ottimale irpino-sannita, che detiene il record della dispersione di acqua dalle reti, circa 50 per cento. Nelle sue controdeduzioni, attese a Napoli per la prossima settimana, l’Ato non potrà che ribadire come senza un intervento poderoso di riqualificazione degli acquedotti e degli impianti, sarà inevitabile giungere ad una contrazione dei trasferimenti, salvo non voler mettere a rischio la sopravvivenza delle sorgenti e dei corpi idrici. I tecnici dell ‘Ato, sotto la direzione dell’ingegnere Montano, responsabile del Piano, si preparano alle controdeduzioni, che dovrebbero essere inviate a Napoli nell’arco di una decina di giorni.

di Christian Masiello
Ottopagine 20.11.2013

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