Evidenza Informazione News

Luigi Di Maio-“Renzi ci dia i nomi: facciamo sul serio”

luigidimaio_corriereSbarra la porta a Vendo-la e alle minoranze Pd: “Nessun accordo con loro sul Colle, sono tutte bande”. Ma rivendica e spiega la richiesta a Renzi di nomi da far votare alla Rete: “Abbiamo limato il meccanismo delle Quirinarie dopo il successo sulla Consulta”. Luigi Di Maio, vicepresidente della Camera e membro del direttorio dei Cinque Stelle, lo ripete più volte: il Movimento vuole stare nella partita del Quirinale puntando sul metodo Sciarra, sperimentato a novembre. Ossia quando Renzi fu costretto a proporre ai 5 Stelle il nome della professoressa per la Corte Costituzionale. E dopo l’approvazione degli iscritti sul blog di Grillo, Pd ed M5S la elessero.

Civati e Vendola vi invitano a fare fronte comune per un candidato al pippo-civatiColle.

Non bisogna mai pensare che nelle spaccature dei partiti ci sia una parte buona e una cattiva. Quella attuale è una guerra tra bande: non collimano le visioni sulla spartizione delle risorse.

Quindi, no secco.

Abbiamo fatto una scelta precisa, chiedendo i nomi per il Quirinale al segretario del partito di maggioranza relativa: non per deciderli in segrete stanze, ma per farli poi scegliere ai cittadini sulla Rete. Vogliamo fare un accordo con loro, non con Renzi. 

Eppure anche tanti bersaniani lo dicono: se il M5S convergesse su Prodi, per il premier e Berlusconi sarebbero guai.

Mi viene da sorridere: come possono dare lezioni di strategia quelli che hanno silurato proprio Prodi? A noi non interessa fare un gioco sul suo nome, ma eleggere il presidente coinvolgendo i cittadini.

Il post con cui avete chiesto la rosa di candidati è di giovedì scorso: che reazioni avete avuto dal Pd?

Tutti quelli che ci chiedono informazioni non hanno nessuna informazione da darci, perché nei partiti sono pochissimi quelli che decidono. Io ripeto l’invito a Renzi: ci faccia i nomi per il Quirinale, il prima possibile.

Di certo avete cambiato strategia. Niente più Quirinarie per scegliere il vostro candidato.

Potevamo fare il nostro nome e votarcelo ad oltranza, come facemmo la scorsa volta con Rodotà: ma fu un’opportunità sprecata. Questa volta non gli abbiamo dato l’alibi di non poter votare un candidato perché scelto da noi.

Quando avete deciso?

Poco tempo fa. Abbiamo sempre pensato al meccanismo della consultazione pubblica. Ma è chiaro che quanto è successo per la Consulta ci ha fatto capire che se quel meccanismo viene limato riusciamo a raggiungere grandi obiettivi. Abbiamo impedito la nomina di Violante alla Corte Costituzionale, uno dei nostri migliori risultati.dimaio_grillo

Grillo ha detto che Berlusconi conosce già il nome del prossimo presidente. Non è che volete soprattutto dimostrare che Renzi non può sottrarsi al Nazareno?

Qualsiasi strategia politica basata su una variabile costante è sbagliata. In questa fase tutto può cambiare da un giorno all’altro: basta un emendamento accantonato in aula per far saltare gli accordi. Gli effetti che deriveranno dalla nostra proposta non sono prevedibili.

Che tipo di presidente vorreste?

Un garante, di alta caratura.

Poniamo che Renzi vi faccia i nomi e che la rete ne scelga uno. Lo votereste anche se lo appoggiasse Berlusconi?

Credo che lui sia allergico ai profili di alta caratura. Ma per come è congegnato il sistema di elezione nella Costituzione non ci possono essere pregiudizi verso alcuna forza politica. Seguiremo l’indicazione dei cittadini.

L’impressione è che il premier i nomi non ve li darà. Come risponderete, con le Quirinarie classiche?

Se abbiamo fatto questa richiesta è perché siamo convinti che Renzi ce li darà. Qualsiasi altra decisione la prenderemo dopo il suo diniego.

La prossima settimana si terranno gli incontri tra premier e partiti: voi andrete?

Aspettiamo i nomi pubblicamente, non siamo ancora in preda alla tavolite. Non facciamo perdere tempo agli italiani.

Si parla molto della lista del Foglio con i parlamentari del Pd pro o contro Renzi. Cosa ne pensa?

Rappresenta una fotografia che può mutare nel giro di poche ore. Solo noi siamo fuori da queste logiche. Lo diceva questa mattina (ieri, ndr) un parlamentare di Forza Italia: “Voi 5 Stelle fate paura perché siete il gruppo meno penetrabile”.

Però le pressioni sui vostri ci sono. Si parla di una decina di dissidenti pronti a uscire a ridosso delle urne.

Le pressioni ci sono tutti i giorni, i partiti li conosciamo. Ma escludo uscite: il gruppo del M5S voterà compatto.

Parliamo di voto segreto. La scorsa volta apparvero foto delle schede compilate. Come si può vigilare sulle votazioni?

Non è semplice. Non si può chiedere ai parlamentari di consegnare il telefonino prima di votare. Ma con un po’ di creatività si possono trovare metodi per sorvegliare.

La presidente della Camera Boldrini sostiene che “basta il catafalco a garantire la correttezza del voto”.

Non basta neppure la cabina per gli elettori, se è per questo: ma capisco le difficoltà regolamentari. Si può lavorare soprattutto sulle sanzioni, per esempio annullando il voto di chi l’abbia fotografato.

di Luca De Carolis
Il Fatto Quotidiano 24.01.2015

Lascia un commento