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Leopolda “mafia free”

leopolda4Diciamo che con quegli altri, Silvio e compari, in fondo non potevamo nemmeno aspettarcelo ma tra i benefici certi che ci si poteva attendere da un modernista annunciato come Matteo Renzi tutti si auguravano un cambio di passo sul tema dell’antimafia e legalità: perché per migliorare lo stato attuale della situazione basterebbe davvero così poco, perché sarebbe un’azione visibile e spendibile e perché, personalmente puntavo soprattutto su questo, l’antimafia va molto di moda anche tra gli ambienti di centrocentrocentrosinistra.

Ci siamo sbagliati, scusate.

Dalla Leopolda non è uscito un solo segnale significativo che sia uno e, per ora, l’unica scelta degna di nota rimane la nomina di Raffaele Cantone come Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione che proprio alla Leopolda ha augurato, in un intervento durato dieci minuti, un cambiamento di verso nella lotta alla corruzione (mentre a Roma l’Associazione Libera stendeva concretissime proposte con gli impegni piuttosto che gli auguri) e mentre i testimoni di giustizia (e i collaboratori, pure) stanno toccando uno dei punti più bassi nell’efficienza del programma di protezione. Eppure sarebbe così ggiovane e bbello fare almeno antimafia di facciata, mi sono ripetuto in questi giorni, perché tra le promesse (non mantenibili) di questi mesi non si promette più tutela per le vittime, più sicurezza per i magistrati e più incisività nella ricerca della verità?

Mancheranno gli spunti parlamentari, forse, mi sono risposto. Sbagliato.

In Commissione Antimafia è stata redatta una relazione sul sistema di protezione dei testimoni di giustizia (la trovate qui) che è bell’e pronta per rilanciare un’azione di governo in discontinuità con il passato ma è rimasta per ora flebile materia di studio per antimafiosi incalliti. Sui beni confiscati ci si aspetta una rivoluzione da un giorno con l’altro ma per ora tutto tace. Su Expo farebbe piacere una parola di “presa di coscienza” (se non di allarme) ma ci sventolano il protocollo di legalità (che solo il 4% degli Stati partecipanti ha firmato ad oggi) come la panacea di tutti i mali. Verrebbe da pensare almeno al delicato processo sulla “trattativa” in corso a Palermo ma Matteo Renzi si è limitato a dire che “l’Italia per bene sta con Napolitano”: una frase “a cazzo” che non dice nulla ma semplicemente presta il fianco ai detrattori e nient’altro.

E allora perché il venditore Renzi nella sua manifestazione apicale non parla? Forse perché nonostante lo smacchiante continuo insieme a questi governano quegli altri, quelli che speravamo di contraddire con una nuova stagione antimafia. E se nei matrimoni omosessuali le larghe intese portano il centrodestra a smentirsi pur di continuare a suonare questa orchestrina festosa, sui temi antimafiosi non è nemmeno (ancora) il tempo delle promesse. Nemmeno quelle. Ci deve bastare l’arresto di Dell’Utri, si vede.

Giulio Cavalli
cavalli.blogautore.espresso.repubblica.it/

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