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Legge elettorale: partiamo dal Legalicum

dimaio_corr«Matteo Renzi la deve smettere di fare la politica dei due forni: ci dica se vuole fare una legge elettorale con Silvio Berlusconi per arrivare a un inciucio 2.0 o fare una legge seria»: Luigi Di Maio dopo l’intervento di Sergio Mattarella che ha chiesto con urgenza l’approvazione di una legge, prende posizione.

Dopo le parole del capo dello Stato siete disposti a trattare con il Pd?
«Ringrazio il presidente per l’appello, che dimostra quanto il Pd e il governo siano in difficoltà su questo tema. Per noi si parte dal Legalicum (la legge elettorale frutto delle correzioni della Consulta ndr), ma in commissione si può discutere di eventuali modifiche che ci vengano sottoposte come abbassare la soglia per il premio di governabilità».


Quindi sarete favorevoli a modifiche sul premio?
«Questo fa parte del dibattito in commissione. Per noi il Legalicum non è inscalfibile».

Nei sondaggi siete sempre in testa, ora Grillo ha strizzato l’occhio ai mercati finanziari. Vi preparate a incontrare nuovi interlocutori?
«Quel post di Grillo (pubblicato sul blog giovedì, ndr) è la dimostrazione di come gli economisti non ne azzecchino una. Brexit, Trump, referendum: le loro previsioni sono solo un tentativo di terrorizzare. Noi non siamo nemici dei mercati finanziari. Anzi vogliamo portare investimenti e imprenditori in Italia con piani a lungo termine».

Lei la prossima settimana andrà a Harvard a spiegare il ruolo della democrazia diretta in Italia. Cosa dirà?
«Racconterò anzitutto cosa è il Movimento e sarà una grande occasione per rispondere alle loro domande».

Come è nato questo viaggio?
«Si tratta di un viaggio non politico nato dall’invito di gruppi studenteschi, esteso poi al corpo docente e al rettore».

Incontrerà anche imprenditori e la comunità italiana a Boston: cosa si aspetta?
«Sarò al Mit e sì vedrò anche la comunità italiana. È una occasione per creare relazioni con il mondo universitario statunitense e ponti che possano aiutare lo sviluppo economico, l’istruzione, la ricerca».

Cosa pensa di Trump? Come giudica i primi mesi della sua amministrazione?
«Adesso è troppo presto per fare un bilancio. Noi ci siamo sempre espressi chiaramente, sia apprezzando le sue mosse sul rifiuto di alcuni trattati internazionali sia criticandolo per il suo operato in Siria».

In Europa non prendete posizione sulle prossime elezioni. Perché?
«Non è intelligente fare il tifo per un candidato o un altro: si rischia di fare la figura di Renzi con Clinton, da lui supportata, e Trump. In Francia entrambi i candidati sono distanti da noi, ma chi vincerà diventerà — se dovessimo governare — il nostro interlocutore istituzionale».

Ha fatto molto discutere la classifica sulla libertà di stampa di Reporter senza frontiere. Grillo anche ieri ha attaccato i giornalisti. Ma non state sbagliando con i media? Possibile che la classifica sia attendibile solo quando non vi criticano?
«Personalmente siamo sorpresi che ci sia Grillo tra i problemi della libertà di stampa quando un ex premier possiede tre televisioni e il premier nomina i vertici Rai. Per noi c’è molto da fare. Dobbiamo risolvere il conflitto di interessi e la lottizzazione delle tv pubbliche: dopo aver sciolto questi nodi sono sicuro che ci sarà un rapporto più tranquillo con i media».

Lei a messa dal Papa, Grillo intervistato da Avvenire, ma anche gli interventi duri della Cei verso di voi. Si è discusso molto di una vostra affinità con il mondo cattolico. Lei cosa ne pensa?
«Credo che su alcune cose la pensiamo in modo simile e su altre abbiamo opinioni più distanti. Nell’ultimo mese ci sono state prese di posizione della Cei più che legittimamente critiche su alcuni temi etici o sui migranti e posizioni invece più affini su temi come il reddito di cittadinanza. Questo dimostra che non ci sono alleanze o accordi, ma che ognuno porta avanti i propri punti di vista. Quanto alla messa: l’ho vissuta da cattolico, da fedele. Per me è stato emozionante essere lì».

A Genova Marika Cassimatis ha deciso di correre da sola e mettere fine alla bagarre giudiziaria. Però il fronte Cinque Stelle, ex compresi, ora ha tre candidati. Non rischia di diventare una gara a perdere?
«C’è una sola lista del Movimento con candidato sindaco Luca Pirondini, gli altri fanno la loro corsa. Vedremo. Decideranno i cittadini di Genova, Verona e degli altri comuni che sindaco vogliono. Noi ci proponiamo come alternativa a chi ha governato finora».

Si parla molto della questione migranti e Ong. Lei chiede rispetto per il procuratore di Catania Zuccaro, ma è un tema delicato e lei è intervenuto con parole dure.
«Credo che nei prossimi giorni molti mi dovranno chiedere scusa. Io dico che c’è chi salva vite in mare e c’è anche lo spettro che possa esistere chi specula sulle vite dei migranti. Su un versante operano la Marina e alcune Ong, sull’altro c’è un procuratore che ha delle prove ma non le può usare in Italia e un ministro che lo richiama anziché aiutarlo. Io ho scoperchiato un vaso di Pandora: vediamo cosa accade».

di seguito l’intervista rilasciata da Luigi Di Maio ad Emanuele Buzzi del Corriere della Sera

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