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“A Caposele paese dell’acqua dopo 100 anni si dovrà pagare”

Lorenzo Melillo arcobalenoFaccia a faccia con Melillo del circolo Arcobaleno

Faccia a faccia con il consigliere di minoranza Lorenzo Melillo, esponente del Circolo Arcobaleno Caposele, eletto nelle elezioni del 2013, sulle vicende politico-amministrative locali.

Cosa pensa della situazione amministrativa a Caposele?
“Penso che c’è un totale squilibrio, l’amministrazione guidata dal sindaco Farina invece di pensare ai problemi dei cittadini di Caposele è costretta a pensare costantemente ai problemi interni. Vive, ogni giorno, di dissidi interni che portano all’inefficienza amministrativa, basta pensare che il sindaco da anni deve rincorrere i vari consiglieri che lo abbandonano. Il paese è fermo da otto anni e nulla si sta facendo per far crescere il paese.

Ad esempio, per citare le questioni più importanti, turismo, area Pip e interventi a Materdomini - Basilica San GerardoMaterdomini, i lavori sono bloccati da anni. E’ un comune totalmente abbandonato. Giovedì prossimo ci sarà consiglio comunale e si presenterà l’ennesimo ‘debito fuori bilancio’, tutti errori che compie l’amministrazione a danno dei cittadini”.

Quali sono le conseguenze della convenzione tra il Comune di Caposele e l’Acquedotto Pugliese?
“Sono tante le conseguenze negative, fra tutte quelle che sento più il bisogno di sottolineare è che a Caposele, paese definito “città di sorgenti”, dopo 100 anni si dovrà pagare l’acqua. Inoltre la chiusura delle fontane pubbliche e i costi della rete idrica a carico del comune sono tutti danni che i cittadini di Caposele dovranno pagare.

Secondo alcune stime si arriverà a pagare più di 1.800.000 euro solo per il consumo di acqua, una questione che farebbe ridere tutti se conoscessero la storia di Caposele”.

cantiere saure1Cosa pensa del capannone costruito nel parco Saure?
“Su questa particolare vicenda c’è una battaglia in atto che ha portato all’unione dei diversi partiti presenti nel paese. Tutti tranne che l’amministrazione che ha autorizzato e approvato il progetto senza sapere cosa si andava a fare sul proprio territorio.

Il problema è stato banalizzato dall’amministrazione, non sono stati paladini del territorio ma distruttori”.

di Letizia Malanga
Il Quotidiano del Sud versione cartacea 29.07.2015

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